La leggenda di Aleramo

Intorno all’anno 934 d.c. l’imperatore Ottone I decise di ricompensare il valoroso soldato Aleramo per il coraggio dimostrato durante l’assedio della città di Brescia, concedendogli tanto territorio quanto in tre giorni egli fosse riuscito a percorrere a cavallo, in quella terra montuosa che è il Piemonte. Aleramo partì e cavalcò senza posa notte e dì, per tre giorni, su tre cavalli velocissimi, percorse tutte le terre che si estendevano dal fiume Po, al Tanaro, all’Orba, sino quasi al Mar Ligure, dando vita al “Monferrato”.

La leggenda vuole che Aleramo, volendo ferrare il cavallo prima di intraprendere la gran corsa e non trovando strumenti idonei, si sia servito di un mattone che appunto nel volgare piemontese è detto “mun”, e così il cavallo fu ferrato: “frrha”. Di qui il nome in volgare “Munfrrha”: Monferrato. L’Alto Monferrato si estende dal confine meridionale con la Liguria alla pianura alessandrina, comprendendo le vallate del Belbo, del Bormida, dell’Erro e dell’Orba.